Cos’è l’iban? E’ pericoloso comunicarlo agli altri?

iban e truffa bancariaSpesso quando viene richiesto il codice Iban del proprio conto corrente si tende ad essere diffidenti.
Fornire dati bancari fa scattare nella mente l’idea di poter subire una truffa.
E’ fondato questo timore? E’ veramente rischioso lasciare nelle mani degli altri l’iban del nostro conto corrente? Prima di risponde a queste domande è necessario capire per prima cosa cos’è l’iban e qual è la sua funzione!

Cos’è e a cosa serve l’Iban?

L’Iban è quel codice alfanumerico formato da 27 caratteri con il quale viene individuato in modo univoco un determinato conto corrente, sia postale che bancario.

A cosa serve l’iban? 

L’iban, deve essere comunicato quando desideri che qualcuno faccia un bonifico a tuo favore. Esso serve, però, anche quando vuoi addebitare in automatico i pagamenti sul tuo conto. Di solito si ricorre alla domiciliazione bancaria per le utenze, come acqua, luce, gas ecc. ecc.

L’iban, infatti, consente sia di effettuare che di ricevere pagamenti. Nel caso dell’invio di denaro, ovviamente, bisogna conoscere il codice Iban del beneficiario del pagamento. Quando si effettua un pagamento è necessario inserire, oltre l’Iban, l’intestatario del conto e la causale, ovvero il motivo del pagamento. Questi dati sono obbligatori, altri informazioni possono essere aggiunte, ma non sono necessarie.

Comunicare a terzi l’Iban è sicuro?

Nel paragrafo precedente hai appreso che per ricevere un pagamento a tuo favore, devi necessariamente fornire il tuo Iban.

Fornire l’Iban è quindi necessario! Ma è sicuro?

Beh, un soggetto che viene in possesso del tuo Iban non può fare altro che un pagamento. Non può utilizzarlo assolutamente per prelevare soldi dal tuo conto!

Nel caso di addebito in automatico sul tuo conto, affinché ciò possa avvenire, è necessario un tuo esplicito consenso al pagamento automatico. Non è possibile che dal solo Iban ci possa essere un addebito spese o comunque un prelievo non autorizzato.

Quand’è che vuoi essere truffato?

Il rischio di subire una truffa si verifica quando qualche malintenzionato viene in possesso dei codici di accesso al tuo home banking, ovvero la tua area personale del sito web della tua banca.

Se l’Iban rappresenta l’indirizzo di casa, i dati di accesso all’area privata rappresentano le chiavi della tua abitazione!

Come puoi ben vedere la differenza è netta! Quindi stai bene attento a custodire i codici di accesso!

Fortunatamente, negli ultimi tempi le banche si sono attrezzate con vari livelli di sicurezza. Fino a qualche tempo fa fornivano una “chiavetta” sulla quale compariva un codice temporaneo da rinnovare ad ogni accesso. In questo modo era possibile violare l’account personale solo se oltre ai codici personali si disponeva anche del “generatore di codici”.

Oggi, con la diffusione dei cellulari, il codice viene generato da un app fornita dalla propria banca. Con i cellulari più avanzati, una volta effettuato l’accesso con i codici, si riceve sul proprio dispositivo una “notifica push” di conferma di accesso che viene validata attraverso l’impronta digitale.

In questo caso anche chi venisse in possesso, oltre dei codici di accesso, anche del tuo cellulare, non potrebbe accedere al tuo conto!

Prima di lasciarti vogliamo darti un suggerimento, che è anche un buon consiglio di buona finanza personale! Lascia sul conto la liquidità sufficiente per poter far fronte alle spese correnti per i prossimi 12 mesi.
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