Banca Mondiale: altro che stagflazione, per molti paesi sarà recessione!
Stando alle stime diffuse dalla Banca Mondiale, l’economia globale vivrà un periodo di difficoltà. La ripresa a “V” dopo lo scoppio della pandemia ha illuso molto investitori.
Per molti analisti i veri effetti delle distorsioni create dalle misure intraprese dai governi per arginare la diffusione del covid, si stanno verificano solo adesso e saranno più persistenti del previsto. A peggiorare il quadro la guerra tra Ucraina e Russia.
Banca Mondiale abbassa stime sulla crescita
La Banca Mondiale ha tagliato le previsioni di crescita globale di 1,2 punti, al 2,9% per il 2022. A rendere peggior le previsioni ha concorso in misura rilevante la Guerra in Ucraina, peggiorando un quadro macroeconomico globale già provato dagli alti livelli d’inflazione ed una crescita stentata.
“Il pericolo di stagflazione è oggi considerevole“, ha annunciato senza mezzi termini, il presidente della Banca Mondiale, David Malpass nell’introduzione al rapporto.
La banca ha previsto un crollo della crescita globale al 2,9% nel 2022 dal 5,7% del 2021, con una crescita che si attesterà vicino a questo livello nel 2023 e nel 2024.
Per il prossimo anno l’inflazione globale dovrebbe diminuire, ma è altamente probabile che rimarrà al di sopra del livello obiettivo per molti paesi.
Secondo le proiezioni, nelle economie avanzate la crescita dovrebbe rallentare fortemente al 2,6% nel 2022 e al 2,2% nel 2023, dopo il balzo al 5,1% nel 2021.
Le economie emergenti dovrebbero raggiungere una crescita di appena il 3,4% nel 2022, in calo rispetto al 6,6% del 2021 e ben al di sotto della media annuale del 4,8% registrata nel periodo 2011-2019.
Botta pesante per l’Ucraina che dovrebbe subire una contrazione devastante del 45,1%! Meno peggio, ma comunque compromessa anche l’economia Russia che dovrebbe registrare un -8,9%.
Dai dati preoccupanti alle soluzioni della Banca Mondiale
Stando a quanto riportato sopra, il rallentamento dell’economia è preoccupante. Tra il 2021 e il 2024 la crescita globale dovrebbe rallentare di 2,7 punti percentuali, oltre il doppio del rallentamento registrato tra il 1976 e il 1979!
Il presidente della Banca Mondiale, ricorda come gli aumenti dei tassi d’interesse alla fine degli anni settanta provocarono una recessione globale negli anni a venire cui erano connesse una serie di crisi finanziarie nei mercati emergenti e in quelli in via di sviluppo.
Tuttavia rispetto a quel periodo vi sono importanti differenze, tra cui la forza del dollaro statunitense e i prezzi del petrolio generalmente più bassi, nonché i bilanci delle principali istituzioni finanziarie, generalmente solidi.
Per ridurre i rischi, ha affermato il numero uno della Banca Mondiale, i responsabili politici dovrebbero:
- adoperarsi per coordinare gli aiuti all’Ucraina
- contrastare l’impennata dei prezzi del petrolio e dei generi alimentari
- velocizzare la riduzione del debito
- rafforzare gli sforzi per contenere il coronavirus e accelerare la transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio
Insomma, la ricetta per affrontare questa delicata fase sembra che ci sia. La verità che bisogna capire quanto nella realtà siano strade effettivamente percorribili senza incontrare ostacoli.
Tuttavia, non sembra che vi siano altre soluzioni. Del resto la stessa Banca mondiale afferma che la stagflazione è ormai realtà. Ma per alcuni paesi lo scenario potrebbe essere ancora peggiore. Le economie più deboli potrebbero entrare in recessione!
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Buon investimento!